La Legge di Bilancio 2023 ha disposto una nuova proroga dell’Ape Sociale, “Anticipo pensionistico”, solo per l’anno 2023 e senza modificazioni alla normativa di riferimento introdotta dalla Legge di Bilancio 2017. Ma da chi è composta la platea dei beneficiari del trattamento?
Vediamolo insieme. Fino al 31 Dicembre 2023 potranno beneficiare di questo trattamento erogato dall’INPS, tutti i soggetti in specifiche condizioni con almeno 63 anni d’età e 30 di contributi e che non siano già titolari di pensioni dirette. Il sostegno è riconosciuto: ai dipendenti disoccupati che hanno esaurito il trattamento di NASpI; ai “caregivers” che assistono da almeno 6 mesi, un familiare convivente in stato di handicap grave; agli invalidi civili con invalidità almeno al 74 per cento; ai lavoratori dipendenti che svolgono mansioni gravose.
Si precisa che, al momento della domanda, la professione deve essere stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per almeno 6 anni negli ultimi 7. I requisiti di contribuzione minima, invece, variano in base alla categoria di appartenenza: almeno 30 anni di contributi per i dipendenti disoccupati, gli invalidi civili e i caregivers; almeno 32 anni di contributi per gli operai edili, i ceramisti con codice di classificazione Istat 6.3.2.1.2 e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta con codice di classificazione Istat 7.1.3.3; almeno 36 anni di contributi per gli altri lavoratori che svolgono mansioni gravose. L’accesso alla prestazione è subordinato alla cessazione dell’attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all’estero.
Il beneficio è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o parasubordinata soltanto nel caso in cui il reddito non superi 8.000 euro lordi annui e con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro. La prestazione di Ape Sociale prevede un trattamento economico di accompagnamento alla vecchiaia, pari alla rata del trattamento pensionistico calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 euro. Qualora, invece, la rata della pensione ha un importo maggiore si riceverà un assegno di 1.500 euro (tetto massimo). L’importo assegnato non è rivalutabile e l’indennità viene erogata dall’INPS ogni mese per 12 mensilità annue. Chi matura i requisiti di accesso entro la nuova scadenza del 31 Dicembre 2023, prima di inviare la richiesta dovrà presentare la domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio. Anche per quest’anno sono previste le stesse finestre temporali del 2022: dal 1°gennaio al 31 marzo; dal 1° aprile al 15 luglio; dal 16 luglio al 30 novembre.
La domanda di riconoscimento delle condizioni e quella per l’accesso al trattamento si trasmettono alle sedi territoriali INPS competenti in modalità telematica, In caso di esito positivo, la prestazione viene erogata a partire dal primo giorno del mese successivo all’invio della domanda. In relazione all’invio delle domande si attendono gli specifici chiarimenti da parte dell’INPS.